La regione Abruzzo ha ricevuto un ultimatum dal Ministero sul Parco e l'ha nascosto in un cassetto facendo finta di non vedere.
Il Ministero ha detto alla regione Abruzzo che il Parco a isole è un'idiozia e la regione ha fatto finta di non sentire.
Il Ministero ha mandato la sua proposta di perimetrazione e la regione non ha detto niente a nessuno.
Lo ripetiamo: neppure di fronte alle ripetute e formali richieste del Ministero la regione Abruzzo si è mossa. Non ha fatto quel che doveva fare e cioè chiamare i Comuni interessati per avvertirli e per concordare le eventuali correzioni e integrazioni alla proposta del Ministero.
Preferisce non far nulla per non dire a chi contava su di loro per distruggere il Parco di non essere riuscita nel compito e per non far sapere agli abruzzesi di avergli fatto perdere anni preziosi.
Ma non sono stati neppure capaci di tenere nascosto per più di dieci giorni quest'ultimo tradimento del mandato.
Ecco infatti il comunicato del WWF che - ancora una volta - alza il sipario e li mostra per quel che sono:
Il Ministero dell’Ambiente ha scritto alla Regione chiedendo di pronunciarsi sulla perimetrazione: conto alla rovescia per l’arrivo di un commissario
Il Parco Nazionale della
Costa Teatina è stato istituito con l’articolo 8, comma 3, della
Legge n. 93/2001. Esiste dunque sulla carta da quella data. Da allora
non sono stati sufficienti 11 anni per giungere alla perimetrazione
di questa area protetta contro la quale la Regione Abruzzo ha persino
presentato un ricorso, perdendolo, alla Corte
Costituzionale.
Nel maggio 2010 il
Ministero dell’Ambiente ha elaborato una propria proposta di
perimetrazione alla quale, di fatto, la Regione Abruzzo non ha dato
seguito. A quel punto, di fronte all’immobilismo della Regione, la
legge n. 10/2011 aveva fissato al 30 settembre 2011 la data ultima
entro la quale istituire il parco. Visti gli ulteriori ritardi
accumulati la scadenza è stata posticipata al 31 dicembre 2012. Ma
neppure il rischio, ormai imminente, di essere commissariati ha
prodotto risultati reali: solo una semplice e poco convincente
ipotesi di parco ad isole (le riserve naturali già esistenti)
collegate dal tracciato ferroviario…
Oggi siamo a poco più di
due mesi dalla scadenza di fine anno e tutto sembra fermo. Non è
stata neppure sufficiente la decisa presa di posizione da parte del
Direttore Generale della Direzione per la Protezione della Natura e
del Mare del Ministero dell’Ambiente che recentemente, durante un
convegno organizzato a Pescasseroli, ha chiesto pubblicamente
all’Assessore regionale Giuliante quale fosse l’intenzione della
Regione Abruzzo in ordine al Parco.
Il WWF è venuto a
conoscenza del fatto che circa 10 giorni fa la stessa Direzione
Generale per la Protezione della Natura e del Mare del Ministero ha
trasmesso una lettera all’Assessorato Pianificazione, tutela e
valorizzazione del territorio della Regione nella quale, dopo aver
chiarito che la proposizione di un “parco a isole” contrasta con
il requisito della continuità territoriale di un’area, essenziale
per il raggiungimento del fine della tutela e della conservazione del
territorio da proteggere, chiede espressamente alla Regione di
pronunciarsi su una perimetrazione allegata alla lettera, basata
sulle aree protette già individuate e su reali ambiti di connessione
tra di loro.
Su questa base deve
aprirsi il confronto tecnico amministrativo per giungere rapidamente
a definire la perimetrazione e dare finalmente il via al Parco della
Costa Teatina. In caso contrario l’unica strada sarà davvero il
commissariamento, per la prima volta in Italia, con una incredibile
pessima figura per le strutture regionali.
“È arrivato il momento
– dichiara il vicepresidente del WWF Italia Dante Caserta - di dare
seguito a precisi obblighi di legge. Si è perso tanto tempo grazie
anche all’individuazione, come coordinatore del tavolo tecnico
regionale per l’istituzione del Parco, dell’Assessore Mauro Febbo
al quale va comunque riconosciuta coerenza: è da sempre contrario al
Parco e nulla ha fatto per farlo istituire, anzi… La Regione
Abruzzo nelle persone del Presidente Chiodi e dei consiglieri della
maggioranza che lo sostiene vuole continuare sulla strada percorsa
fino ad oggi o vuole finalmente invertire la rotta e dare al nostro
territorio uno sviluppo sostenibile? Se non lo faranno, qualcun altro
lo farà per loro e non sarà una scelta di cui vantarsi di fronte
alla stragrande maggioranza degli abruzzesi, da sempre favorevoli al
Parco e allo sviluppo sostenibile che accompagna le aree protette”.